Finalmente si parla di tutta la famiglia!
Il sistema è ben piú grande si come uno pensi! tratto da studiolegalegassani.it
Con il varo del decreto legislativo del 28 dicembre 2013 n. 154 (L. 219/2012), entrato in vigore il 7 febbraio 2014, finalmente dopo anni di battaglie, i nonni hanno conquistato il diritto di rivendicare il loro insostituibile ruolo familiare.
E ciò non riguarda solo i nonni, ma anche i bisnonni e gli zii (entro il quarto grado di parentela).
Come è ormai abbondantemente provato, i nonni italiani sono il vero welfare del nostro Paese.
Coloro che avrebbero bisogno di aiuto – gli anziani – sono l’ancora di salvezza di milioni di persone.
I nonni italiani, oggi definiti “nonni sitter”, badano alle esigenze di circa quattro milioni di nipoti (da zero a tredici anni). Ci sono casi in cui i nonni in pratica svolgono di fatto le mansioni dei genitori.
Dunque i nonni sono la spina dorsale dell’Italia. Altro che storie.
E ciò significa anche un risparmio enorme in spese di baby sitter, specie in un periodo di drammatica crisi economica come quella che stiamo vivendo.
Inoltre c’è da rilevare come i nonni, che fino al 7 febbraio 2014 non avevano diritti soggettivi sui nipoti, erano comunque obbligati a mantenerli (ex art. 148 c.c.) nel caso in cui non vi avessero provveduto i genitori.
Dunque perché per i nonni dovevano esistere solo doveri e nessun diritto?
Nel mio saggio “I Perplessi Sposi” (Editore Aliberti) ho dedicato l’ultimo capitolo “Caro nonno Santino ti voglio bene” in cui traccio la condizione spesso difficile dei nonni prima della sopracitata riforma del diritto di famiglia.
Oggi i nonni, quando sono ingiustamente privati dei rapporti con i nipotini, possono rivolgersi al Tribunale per i Minorenni (del luogo ove hanno la residenza i nipotini) e agire per poterli frequentare secondo il calendario e le modalità che il giudice valuterà tenendo conto dell’età dei minori, delle loro esigenze, del tipo di rapporto che si era instaurato tra essi e l’istante ascendente (nuovo articolo 317 bis c.c.).
Dunque con la Legge 219/2012 i diritti dei nonni vengono esaltati a differenza di ciò che rappresentava la Legge 54/06 che garantiva rapporti costanti e significativi del minore con gli ascendenti fino al quarto grado. Ma tutto dipendeva dall’interesse del minore che andava valutato caso per caso.
Ora accanto ai diritti del minore si aggiungono anche i diritti degli ascendenti perché amare è anche un diritto!
Si tratta di una vera rivoluzione culturale del nostro Paese, prima ancora che giuridico-culturale. I nonni hanno i loro diritti.
Attenzione però. Gli ascendenti non possono inserirsi nelle procedure di separazione e divorzio dei coniugi per far valere i loro diritti a vedere i nipotini, ma devono agire con autonomo giudizio in sede minorile.
Avv. Gian Ettore Gassani
Presidente Nazionale AMI