Le leggi sull’integrazione, le normative sull’accoglienza insieme alla questione degli arrivi in Italia di gruppi di persone in fuga dai loro paesi, mettono sul piatto un problema: come educare i nostri bambini all’integrazione? E’ possibile pensare ad uno stile educativo in cui non vincano le differenze ma trionfi l’uguaglianza. La prima cosa da discutere e da far sperimentare ai nostri piccoli uomini è la legge della cooperazione: piú si creano equilibri naturali in cui le persone (e gli animali, insieme alle piante) collaborano alla vita, più i bambini vivranno come fatto comune il coesistere di un bimbo di colore con uno di pelle chiara. Riuscirebbero a leggere come sorprendente la ragnatela tessuta da un ragno sul terrazzo, o ammirerebbero lo spettacolo di una lucertola che si scalda al sole. Nessuna delle due creature sarebbe una minaccia; sarebbero invece fedeli alleati nel tenere a bada il numero degli insetti in un caldo giorno d’estate. Questi bambini sarebbero capaci di ascoltare, di cooperare, di integrarsi.